A poca distanza dall’odierno e rinomato “Appio Claudio Tennis Club”, all’interno del Parco degli Acquedotti (vedi scheda) sorgeva fino agli anni ’90 un campo di calcio laddove oggi c’è un’area pianeggiante dalla inequivocabile di forma rettangolare. Il rudimentale impianto, circondato da una rete che ne delimitava l’accesso, era posizionato in adiacenza all’odierna suggestiva cascatella del canale dell’Acqua Mariana e ha ospitato per alcuni anni la squadra “Appio Claudio”. Gli spogliatoi erano costituiti da edifici precari, poco più che baracche con tetti in lamiera, in cui docce e i servizi scaricavano direttamente nella allora putrescente “Marana” contribuendo all’inquinamento del fiume Almone, del quale l’emissario è tuttora affluente. A seguito della bonifica che ha interessato durante il primo decennio di questo secolo tutto il sedime del canale scomparso, a lungo circondato da orti e baracche abusive, l’area ha mantenuto, grazie al suo andamento pianeggiante, la vocazione sportiva che caratterizza le aree che si affacciano lungo la via Latina: oltre alle discipline individuali svolte quotidianamente dagli utenti del parco, il rettangolo è l’arena privilegiata per le partite di Cricket giocate da squadre più o meno formali di immigrati provenienti da quei paesi orientali in cui questo gioco è lo sport nazionale. La presenza delle imponenti arcate dell’Acquedotto Claudio sullo sfondo conferisce al luogo un fascino che le comunità straniere subiscono quanto i residenti storici e i turisti che si inoltrano in itinerari lontani dal centro di Roma.