All’interno del Parco degli Acquedotti, tra l’Acqua Felice e gli impianti scolastici di via Lemonia, i simulacri di due porte di calcio segnano gli unici limiti formali di un campo del tutto informale, nel quale si svolgono da decenni polverose sfide più o meno improvvisate tra squadre formate casualmente tra i frequentatori del parco: sportivi più o meno giovani, ragazzi che marinano la scuola, visitatori occasionali si ritrovano alle “porte de fero” per una “partitella” che conserva ancora il carattere autentico della vita delle periferie romane del secolo scorso. Di fatto non è applicabile la regola del fallo laterale, mancando le linee di demarcazione disegnate in gesso sulla terra, e le discussioni sulle presunte irregolarità commesse durante il gioco danno luogo ad un ricco campionario di espressioni vernacolari. Gli spettatori ammirano gli incontri su degli spalti esclusivi: l’acquedotto Felice emerge dal sottosuolo proprio in questo punto ed è agevole raggiungere la sua copertura arrotondata, che consente di sdraiarvisi comodamente.